Documenti Storici Lorenzo e Giuliano De Medici al Torneo di Firenze – 1468 Tempo di lettura: 6 minutiIl 7 Febbraio 1468 Lorenzo de Medici , spendendo oltre 10.000 fiorini, organizza un fastoso torneo nella piazza di Santa Croce a Firenze. Di seguito trovate un’estratto della cronaca dedicata all’evento in cui si presentano gli apparati utilizzati dai due Medici durante il torneo. “Undecimo venne in campo Lorenzo di Pietro di Cosimo de’ Medici et in sua compagnia due uomini d’arme che lui misse in campo. Giovanni degli Ubaldi, uomo d’arme del Signor Federigo, Carlo da Forma, napoletano, uomo d’arme del Signor Ruberto. Nove Trombetti a cavallo con panziere in dosso, suvi giornee di taffettà a sua divisa, frappate e frangiate, o dipinte a rose secche e fresche; et in capo avevano celate con mazzocchi e penne suvi, a sua divisa, calze in gamba di detta divisa, e loro pennoni di taffettà, frappati e frangiati intorno di sua divisa. Un Paggio a cavallo vestito d’un gonnellino di velluto bianco e pagonazzo, con una berretta in capo di detto drappo. Portava in mano: Uno Stendardo di taffettà bianco e pagonazzo con uno sole nella sommità, e sottovi un arcobaleno; e nel mezzo di detto Stendardo v’era una dama ritta sur un prato vestita di drappo alessandrino ricamato a fiori d’oro e di ariento: e muovesi d’in sul campo pagonazzo uno ceppo d’alloro con più rami secchi, e nel mezzo uno ramo verde che si distendeva fino nel campo bianco ; e la detta dama coglie il detto alloro e fanne una ghirlanda, seminandone tutto il campo bianco, e pel campo pagonazzo è seminato di rami d’alloro secco. Una coverta al detto sino in terra, di taffettà bianco e pagonazzo, con guazzeroni intorno e frangiata di sua divisa. Due Paggi a cavallo vestiti di detta divisa con due gonnellini, et in capo portavano due elmi e per cimiero portavano due palle grosse suvi l’arme dei Medici, e di sopra due pennacchi grandi di penne bianche, pagonazze e verdi. Due Coverte di taffettà bianche e pagonazze, cor uno broncone verde, dipinto dì rose secche e fresche, con guazzeroni intorno, e frangiati di sua divisa. Due Coverte di taffettà bianche e pagonazze con broncone. I detti due uomini a cavallo armati con mezze giornee alle spalle di velluto pagonazzo bianco, cor uno broncone di velluto verde a traverso, e in testa due berrette di velluto cremisi; e’ loro scudi dipinti di detta divisa. Due paia di barde a mezza gamba a detti cavalli, coperte di taffettà bianco e pagonazzo, col broncone verde a traverso, dipinte di rose fresche e secche con guazzeroni intorno, dipinti e frangiati di detta divisa. 12 Giovani Gentiluomini a cavallo con farsetti in dosso di damaschino alessandrino broccato di ariento, con istringhe alla divisa alle maniche, e di sopra avevano gonnellini di velluto pagonazzo e bianco, cor uno broncone verde a traverso, senza maniche, tutti ricamati di rose secche e fresche di perle e d’argenterie, con lettere di perle grosse da gioiellare, con collane molto ricche intorno al collo,e brocchette di gran valuta: et in capo avevano cappelletti di velluto pagonazzo, suvi penne azzurre piene di grossissime perle, e sopra detti cappegli brocchette e fermagli piccoli e grandi, ch’era stimata la ricchezza di detti giovani l’uno per l’altro scudi 4000, cioè ducati 4000 o più. E fornimenti de’ loro cavagli erano tutti di velluto pagonazzo e bianco, con rose grandi e piccole sopra detti fornimenti : e famigli a pie con calze a loro divisa. GiuLiano di Pietro di Cosimo a cavallo vestito d’un giuberellino di domaschino alessandrino broccato d’ ariento, con stringhe alla divisa alle braccia, suvi un gonnellino senza maniche di raso alessandrino, ricamato di perle et argenterie, a uso di corazza all’antica, con perle assai grosse da gioiellare; et in capo portava una berrette di velluto nero con tre penne d’ orofilato suvi ritte, e sopra dette penne era tre balasci grandi con catenuzze d’oro pendenti, et a pie di dette penne era una brocchetta d’assai valuta. Fu stimato la sua ricchezza di ducati 8000 o più. Un paio di barde a detto sino a mezza gamba, d’acciaio, brunite e smaltate, cor un paio di pettiere, che ‘n mezzo era una testa di lione grande di rilievo dorata, il collo e la testa lavorata a uso di drago, con fornimento dorato; e in sulla schiena di detta barda una schiena di drago orata, ch’ era una cosa mirabile a vedere; e da pie guazzeroni di taffettà pagonazzi, bianchi e verdi, ricamati di perle in numero di libbre 4, di valuta di ducati 100 la libbra. Un Paggio a cavallo vestito d’un giuberello di raso alessandrino broccato d’ ariento, suvi un gonnellino senza maniche di zetani vellutato bianco alto e basso, broccato d’oro, molto ricco; et in capo aveva una cappelliera bianca (ossia una parrucca) suvi uno mazzocchio con penne, et una brocchetta grande al detto mazzocchio appiccata, con calze in gamba a sua divisa. Una coverta al detto cavallo sino in terra di zetani alto e basso, broccato d’oro, cor una tira di zebellini intorno. Un paggio a cavallo vestito d’un giuberello di dommaschino alessandrino broccato d’ariento, e di sopra uno gonnellino senza maniche, di zetani vellutato cremisi alto e basso, broccato d’ariento, cor una tira di martore intorno; e in capo aveva una capelliera suvi uno mazzocchio con penne alla sua divisa, et a piò a dette penne una brocchetta grande d’assai valuta. Una Coverta al detto cavallo sino in terra di zetani vellutato chermisi alto e basso pagonazzo, broccato d’ariento con una tira di martore intorno. Un paggio a cavallo con uno gonnellino di velluto alessandrino luculato (reso lucido qua e là) di scaglie d’ariento dorate: aveva in capo una zazzera (parrucca) con mazzocchio e penne, suvi una brocchetta d’assai valuta. Portava in mano una asta azzurra, suvi uno pennacchio grande tutto di penne azzurre, e nel mezzo uno giglio di rilievo grande d’oro. Un paio di barde a detto cavallo sino a mezza gamba, pettiere colla testiera, coperte tutte di velluto alessandrino, con gigli d’oro filato a uso del arme de’ Re di Francia, con nappe grandi e d’oro filato, con guazzeroni da pie tutti frangiati d’oro fino filato. Un Paggio a cavallo con uno gonnellino di alessandrino, ricamato di fiori d’oro e d’ariento, con uno elmo in testa, suvi uno cimieri d’una dama in cotta alessandrina, ricamata a fiori di ariento bianchi e dorati, che nella mano ritta aveva una lancia broncuta tutta dorata, posando lo stocho sul coppo (la parte dove entra il capo) dell’elmo; e nella mano manca teneva una ghirlanda d’alloro et in testa di detta dama et intorno al collo aveva gioie assai di gran valuta. Una coverta al detto cavallo fino in terra, di drappo alessandrino, ricamata a fiori d’oro e d’ariento; e da pie una tira (guarnizione) di dossi molto ricca. Un Tamburino con gonnellino di velluto bianco e pagonazzo, cor uno broncone di velluto verde ricamato di rose secche e verdi, frappato dal busto in giù, et in capo una zazzera con mazzocchio e penne alla sua divisa, e calze in gamba a sua divisa. Tre pifferi ed uno trombone a cavallo, vestiti di gonnellini bianchi e pagonazzi, dipinti a rose secche e fresche; et in capo cappelletti di detta divisa, pennini a’ pifferi frappati e frangiati con detta divisa, con calze in gamba a sua divisa. La sua persona (di Lorenzo) a cavallo, armato cor una mezza giornea alle spalle di velluto bianco e pagonazzo, cor uno broncone verde a traverso ricamato a rose secche e fresche di perle, suvi lettere di perle molto grosse: una berretta in testa di zetani vellutato chermisi, fatta a undici spicchi a modo di spicchi di melarancio che si ricindevano (ricongiungevano) in punta, che sopra detti spicchi erano circa perle trecento di valuta di ducati l’una sotto sopra, e nella punta di detta berretta una perla grossissima di valuta di ducati 500; et in sul mazzocchio moveva tre penne d’oro filato, suvi undici diamanti legati in castoni d’oro fine, et in sulle punte di dette penne tre balasci grossi et grandi con catenuzze d’oro pendenti, et di sotto alli 11 diamanti v’era uno diamante grande in tavola (di superficie piana, affaccettato solo alle estremità), legato in castone d’oro di gran valuta, et a pie di dette penne erano tre brocchette con balasci, diamanti e perle et altre gioie di valuta, in tutto la detta berretta di ducati 2000 o più. Uno scudo al petto covertato d’una coverta di velluto bianco e pagonazzo, et uno broncone a traverso ricamato di rose secche e verdi, con lettere e profili di perle grossissime di gran valuta: e di sopra alla treccia dello scudo aveva una berretta di baiaselo schietta, legato in castone d’oro, e tre perle grosse pendenti con catenuzze d’oro la quale gioia si chiama il libro, et e stimata ducati 2000 più. Una coverta a detto cavallo sino in terra di velluto bianco e pagonazzo, col broncone verde a traverso tutto di perle, di rose secche e fresche con lettere e profili di perle grosse da gioiellare, con frapponi a pie ricamati in detto modo: furono le perle minute in tutto libbre 30 in circa, di valuta la libbra di ducati 130, e le perle grosse, senza la berretta, 4500, di valuta l’una per l’altra di ducati 3 in 4. Quando si tolssse l’elmo li fu levata la giornea ricamata dalle spalle, e rimase cor una mezza giornea di velluto alessandrino, ricamata di 3 gigli a uso dell’arme de’ Re di Francia, e al cavallo levorono la coverta ricamata e missegli uno paio di barde alessandrine coll’ arme de’ Re, e con questi segni giostrorono, et il pennacchio di penne azzurre sull’elmo in scambio della dama v’era su. Più uomini dietro a lui per sua compagnia. Dieci giovani a cavallo con gonnellini di velluto pagonazzo, soppannate le maniche di taffettà bianco con celate in testa e lance in mano: questi erano per suo servire. Sessantaquattro Fanti a pie con giubberelli di velluto alessandrino in dosso, luculati di scaglie grandi d’ariento dorato, e celate in testa con mazzocchi e penne a sua divisa, e calze a sua divisa.” Codice Magliabecchiano n°1503, Cl.VIII Mi piace:Mi piace Caricamento... Share This Previous ArticleStruttura di una Lancia - Savoja 1475 Next ArticleArruolamento Soldati -1467 03/05/2013