Di seguito la cronaca coeva delle nozze tra Nannina de’ Medici (sorella maggiore di Lorenzo) con Bernardo Rucellai (ricca e potente famiglia di Firenze) celebrato l’otto Giugno 1466.
“Si fece festa in pubblico che durò tre giorni, e perciò nella piazza dinanzi al palagio de’ Rucellai si era accomodato un palco che pareggiava il piano della loggia; ivi si convitavano le giovani donne e i primi uomini della città, e danzavano, coperti da un sopracielo ornato per non sentire nella stagione calda offesa del sole:
nella via della Vigna armeggiavano i giovani cavalieri, e in quel tempo delle nozze furono mandati onorevoli presenti agli sposi dalla città di Volterra, dalla comunità di Montecatini, e da molte persone particolari che avevano parentado e amicizia con essi :
feciono ancora musiche e altri simili trattenimenti e ogni sorte di splendidezza e magnificenza, in modo che se ne rallegrò non solo il parentado ma tutto il popolo fiorentino. “
“Memoria che a di VIII di giugno 1406 facemo la festa delle nozze di Bernardo mio figliuolo e della
Nannina figliuola di Piero di Cosimo de’ Medici sua donna, la quale ne venne a marito accompagnata da quattro cavalieri, cioè messer Manno Temperani, messer Carlo Pandolfini, messer Giovannozzo Pitti, messer Tommaso Soderini.
La quale festa si fece fuori di casa in su uno palchetto alto da terra braccia 1 ½ di grandezza di braccia 1600 quadre circa, che teneva tutta la piazzuola ch’é dirimpetto alla casa nostra e la loggia e la via della Vigna per fino alla cima della casa nostra, ritratto a modo di triangolo con bellissimo apparato di panni d’arazzi pancali e spalliera, e con un cielo di sopra per difesa del sole di panni turchini, con essi adornato per tutto il detto cielo con ghirlande, coperto di verzure e con rose nel mezzo delle ghirlande, con festoni di verzura dattorno, con scudi la metà coll’arme de’ Medici e la metà coll’ arme de’ Rucellai e con più altri adornamenti; e massimamente una credenziera fornita d’arienti lavorati molto ricca; la quale cosa fu tenuto il più bello e più gentile
parato che si sia mai fatto a festa di nozze.
In sul detto palchetto si danzava e festeggiava e apparecchiava pe’ desinari o per le cene.
Furono alle dette nozze donne 50 bene parate e riccamente vestite e similmente giovani 50 da fare feste benissimo vestiti.
Comunemente si convitava a ciascun pasto 50 concittadini tra parenti e amici e uomini de’ principali della città per modo che alle primo tavole, contando le donne e fanciulle casalinghe e pifferi e trombetti, mangiava 170 persone.
E alle seconde e terze e quarte tavole mangiava gente assai, per modo che fu tal pasto che si mangiò persone 500.
Alle colezioni uscivano fuori in sul palchetto venti confettiere di pinocchiati e zuccherati.
La cucina si fece nella via dirieto alla casa nostra, facendo chiuderla con assi dalla via della Vigna infìno al canto che volgie andare a S.Pancrazio, dove s’adoperavano fra cuochi e sguatteri persone 50.
Armeggiarono parte de’ giovani delle nozze il martedì in sul partire della donna novella nella Vigna movendosi da casa nostra fino al canto dei Tornaquinci, e di poi nella Via Larga a casa di Cosimo, accompagnata ch’ ebbero la sposa novella.
Alla donna novella furono date 25 onorevoli anella dalle persone che si diranno appresso.
Furono donate più cose da mangiare, come usanza, da’conumi e da speziali persone, come si noteranno qui di sotto.
La donna novella ebbe di mancia da Bernardo fiorini 100 e mani 100 di grossoni : donammo a più servidori e amici della casa paia 70 di calze di panno alla divisa.
Alla donna novella si fecero vestimenti ricchi; uno di velluto bianco ricamato di perle seta e oro con maniche aperte foderate di lattizi di valuta e uno di zetani vellutato alto e basso di perle molto ricco di pelo e di buono colore, foderate le maniche d’ermellini.
E oltre a due vestiti narrati di sopra che si fé alla donna novella, ebbe una cotta di damaschino
bianco broccato d’oro fiorito con un paio di maniche di perle e un’atra cotta di seta con maniche di broccato d’oro chermisi e più altri vestimenti di cappe e giornee di seta e di panno:
ancora ebbe una collana ricca con diamanti rubini e perle di valuta fiorini 1200 e una brochetta di
spalla con uno grande balascio e perle che costò fiorini 1000, e un’altra per testa di valuta di fiorini 1300, e uno vezzo al collo di perle grosse con uno grosso diamante punta per pendente di valuta che solo il diamante costò ducati 200; e uno cappuccio ricamato di perle e’ uno tranello (reticella) di perle grosse di valuta di fiorini 100 e due paia .”