Questo e’ il lungo post scriptum redatto, probabilmente dal segretario Cicco Simonetta, al margine di una missiva di risposta del duca Francesco Sforza al figlio Galeazzo Maria Sforza, il quale si lamentava di alcuni disordini tra i soldati della sua spedizione in Francia.
“Galeazzo vogli de qui innanzi mettere l’animo et lo cervello a queste cose del soldo, et ad intendere la natura de li soldati, li quali sonno de natura de cercare quello sia el suo utile et non se curano de l’honore et utile del padrone, et vogli hormai ussire da le cose de li pucti et fare le cose de homo et provedere ali inconvenienti et ale malitie de li malcomposti, et non volere expectare che ogni volta noy siamo quelli che debiamo provedere ai disordeni et manchamenti, perché prima cadi in manchamento de reputatione, perché poi se dice che tu non say governare ne attendi a quello (cui) devi attendere”
Lettera datata 3 febbraio 1466.
Materiale inviato da Alberto Gatti