Muzio Attendolo Sforza viene imprigionato da un sostenitore del novello Re di Napoli Giacomo di Borbone ma subito liberato dalla stessa Regina Giovanna II di Napoli è inviato a scortare lo sposo verso la corte.
Prima dell’insediamento del Re quando tutti i baroni e i cavalieri sono pronti a giurare fedeltà l’Attendolo ha uno scontro verbale con Giulio Cesare Di Capua sostenitore di Re Giacomo.
Così la cronaca coeva :
“Andarono tutti i baroni ed i cavalieri a baciargli le mani come Re introdotti da Giulio Cesare; ma venendo Sforza forse per farne altrettanto, Giulio Cesare che sapea farne piacere al Re, quando l’incontrò alla scala gli disse, ch’essendo nato in un castello di Romagna non dovea voler togliere a quel signore il titolo di Re che gli avevan dato i baroni nativi del Regno, e Sforza disse che se era nato in Romagna, volea con l’arme in mano far buono, ch’era cosi onorato, come ogni signore del regno, e che era uomo fedele più di lui; e posto l’uno e l’altro mano per la spada con grandissimo tumulto mentre Circolino ed altri cavalieri ch’erano presenti si posero a spartire …”