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A Ferrara il marchese Nicolò nel 1434 pubblicò una prammatica colla quale corresse “l’immodesto vestire delle donne. (Frizzi voi III pag 468 2 ediz 1).
Leonello nel 1447 tenute alcune pubbliche congregazioni coi più assennati cittadini determinò a intimare la guerra alle lunghe code delle vesti delle donne ed alle loro maniche aperte e con troppo lusso guarnite di peli peregrini.
Proibì di spendere più della terza parte della loro dote in una o più volte rendendone responsabili notaj sartori orefici ecc vietò alle contadine le vesti e le fascie di seta e gli ornamenti d’oro d argento e di perle bandì affatto negli abiti femminili quelle code che stando la donna in piedi eccedessero di mezo braccio.
Proibì di spendere più della terza parte della loro dote in una o più volte rendendone responsabili notaj sartori orefici ecc vietò alle contadine le vesti e le fascie di seta e gli ornamenti d’oro d argento e di perle bandì affatto negli abiti femminili quelle code che stando la donna in piedi eccedessero di mezo braccio.
Ciò che devesi non poco rimarcare si è la facoltà che ognuno aveva di accusare chi contravvenisse a dette leggi ponendo 1 atto di accusa entro una cassetta nel Duomo..”