Il venticinquenne Costanzo Sforza, figlio di Alessandro Sforza signore di Pesaro era in partenza per Milano dove avrebbe formalizzato la condotta per il Duca Galeazzo Maria Sforza, suo cugino, quando arrivò la terribile notizia della violenta febbre che aveva colpito sua sorella Battista Sforza, moglie del conte Federico da Montefeltro.
Questo e’ un passo della lettera che Costanzo inviò al Duca l’11 luglio 1472, cinque giorni dopo la morte dell’amata sorella.
“et così io era per metterme in via, ma essendome scripto per madonna Baptista mia sorella che era agravata de febre et pregavame molto strettamente ch’io l’andasse a vedere prima del mio partire, per satisfare el debito l’andai a visitare.
E gionto ch’io fui da lei retrovai che la stava malissimo, e come e’ piaciuto all’altissimo Dio l’ha chiamata a se, come per lettere del mio signor padre e dell’illustrissimo conte di Urbino so certo che vostra eccellenza aveva inteso.
Per la quale cosa so alquanto soprestato, perché non credo che fusse mai ne poterà mai essere omo più adolorato ne afflitto della morte e privazione de una unica et cordiale sorella quanto so io di lei, che certamente posso dire che mi sia mancata metà della vita.”