Facetiae – 1436/1448
Un povero che traeva il viver suo traghettando il fiume, una sera, che non vi aveva passato alcuno, tornava
tardi a casa, mesto, quando di lontano vide uno che gridava perché lo passasse; e sperando nel piccolo guadagno, passò all’altra riva quell’uomo.
Ma avendogli chiesto il denaro, quegli giurò che non ne aveva affatto e gli promise di dargli buoni consigli in premio dell’opera sua:
«Come», disse il barcaiuolo, «mentre la mia famiglia muore di fame, dovrò darle de’ consigli a mangiare?».
«E questo soltanto», rispose, «io posso dare».
Il barcaiuolo, molto adirato, chiese che cosa dicessero questi consigli:
«Che tu», disse il viaggiatore, «non devi mai trasportare alcuno senza aver prima avuto il denaro; e che tu non dica mai a tua moglie che un altro lo ha più abbondante».
Udite queste cose e’ tornò afflitto a casa.
E alla donna, che gli chiese denaro per comprar del pane, disse, che in luogo di denaro egli recava dei buoni consigli, e le narrò la cosa, e le disse i consigli che aveva ricevuti.
La donna quando sentì parlar d’abbondanza, drizzò le orecchie: «Forse che», chiese, «voi uomini non ne avete tutti la stessa quantità?».
«Che!» rispose, «vi sono fra di noi grandi differenze; il nostro prete ne ha forse più del doppio», e stendendo il braccio, le mostrò la misura.
La donna, tosto accesa di voglia, volle il più presto che poté esperimentare se suo marito avesse detto il vero.
Così mutata in stoltezza quella che doveva esser sapienza, imparò il pover’uomo che non si hanno a dire le cose che ci sono nocive.