Si parlava fra noi della ingratitudine di coloro che sono solleciti a far lavorare gli altri, ma tardi a ricompensarli, e Antonio Lusco, che era assai faceto e cortese, ci disse: «Un uomo amico mio, che ha nome Vincenzo ed era avvocato di un uomo ricchissimo,
dopo avere sostenute molte cause per questo, senza mai averne ricompensa, finalmente un giorno venne al tribunale per difendere una causa più difficile delle altre, di che colui l’aveva pregato mandandogli il dì del giudizio in dono dei fichi e delle pesche.
E benché gli avversari dicessero molte cose contro di lui, e per quanto lo eccitassero, egli rimase sempre a bocca chiusa, senza profferir mai parola.
Tutti erano meravigliati, ed il cliente più di tutti, che gli chiese perché fosse rimasto così silenzioso:
Le pesche, rispose, ed i fichi che tu mi hai mandato, mi hanno talmente gelata la bocca che non ho potuto dir parola».
Facetiae – 1436/1448