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Nella fredda mattina faentina, ci si ritrova ospiti degli amici del GMBS di Faenza (http://www.gmbs.org/) per dare vita alla battaglia della Molinella/Riccardina.
Nella giornata di sabato era stato preparato il tavolo e assegnati i comandi .
Le truppe del Colleoni sono così divise :
COLLEONI (Comandante in Capo) – Alberto Merendi
COSTANZO SFORZA – Stefano Bassetti
ERCOLE D’ESTE – Giuseppe Rava
PINO ORDELAFFI – Eugenio Larosa
Le truppe della Coalizione sono così composte:
FEDERICO DA MONTEFELTRO (Comandante in Capo, Stato della Chiesa) – Tomas Lippi
ALFONSO D’ARAGONA (Napoli) – Cristian Ricci
DONATO DAL CONTE (Milano) – Stefano Gardini
ROBERTO SAN SEVERINO (Firenze) – Libero per giocatori occasionali
FEDERICO DA MONTEFELTRO (Comandante in Capo, Stato della Chiesa) – Tomas Lippi
ALFONSO D’ARAGONA (Napoli) – Cristian Ricci
DONATO DAL CONTE (Milano) – Stefano Gardini
ROBERTO SAN SEVERINO (Firenze) – Libero per giocatori occasionali
Sono stati definiti i due comandi che marceranno sul fianco, Pino Ordelaffi e Roberto da San Severino.
Sul tavolo 360×180 si trovano quasi 1500 punti di esercito per parte, tutti pezzi in 15mm che riproducono gli eserciti, gli armamenti e i condottieri dell’epoca.
Lo scopo che ci si è preposti nella creazione di questo scenario non è solo di voler creare una partita con tanti pezzi (3000 punti sono tante basette) ma di evitare la possibilità di avere una battaglia muro contro muro, creando uno scenario con gli eserciti in schieramento siamo riusciti ad evitare questo.
Per evitare però di rallentare troppo il gioco oltre che creare una serie di strade per velocizzare lo schieramento, abbiamo creato una regola per il trasporto delle artiglierie (molto presenti nella battaglia), le artiglierie venivano mosse come un grande gruppo, alla testa doveva esserci un unità di FP o FL, l’idea era quella di avere dei carriaggi che trasportino le artiglierie, in questo modo l’artiglieria muoveva di 5cm (10-15cm a turno su strada).
Lo scopo che ci si è preposti nella creazione di questo scenario non è solo di voler creare una partita con tanti pezzi (3000 punti sono tante basette) ma di evitare la possibilità di avere una battaglia muro contro muro, creando uno scenario con gli eserciti in schieramento siamo riusciti ad evitare questo.
Per evitare però di rallentare troppo il gioco oltre che creare una serie di strade per velocizzare lo schieramento, abbiamo creato una regola per il trasporto delle artiglierie (molto presenti nella battaglia), le artiglierie venivano mosse come un grande gruppo, alla testa doveva esserci un unità di FP o FL, l’idea era quella di avere dei carriaggi che trasportino le artiglierie, in questo modo l’artiglieria muoveva di 5cm (10-15cm a turno su strada).
Per velocizzare e semplificare la gestione dei turni abbiamo inoltre deciso di fare l’attivazione delle unità in base al lancio dei soli Comandanti in Capo, mentre i comandanti dei vari eserciti tiravano per controllare il mantenimento del loro grado di comando (il Colleoni diventava Genio alla seconda attivazione).
All’inizio della partita potevamo trovare due grandi fronti, quello della Molinella dove Ercole d’Este tenta di bloccare il congiungimento delle truppe milanesi guidate da Donato del Conte con il resto della Coalizione (Montefeltro e Aragona), e il fronte della Riccardina, dove Costanzo Sforza non solo si schiera per tenere l’argine del fiume ,in attesa dell’arrivo delle truppe del Montefeltro, ma anche per coprire il fianco del Colleoni che si sta schierando ed è minacciato dalle numerose cavallerie del Duca di Napoli.
I primi due turni sono passati con lo schieramento delle unità, per cercare di conquistare i punti più strategici ci si è trovati con un gran numero di unità in disordine.
Mentre sul fronte Riccardina Costanzo Sforza iniziava gli scontri con le numerose CL Aragonesi, la corsa verso la Molinella portava allo scontro le cavallerie estensi e milanesi.
La sfortuna ai dadi e la forza delle cavallerie milanesi, ben supportate dagli schermagliatori, ha messo in crisi il fronte estense che dopo alcuni turni pur provocando diversi danni alle forze milanesi, perdono il comando e le cavallerie portandosi così sul limite della rotta.
Nel frattempo sul fronte Riccardina il Montefeltro è bloccato dal fitto tiro degli schermagliatori che gli impediscono di passare l’argine, mentre il Colleoni ormai schieratosi a fianco di Costanzo Sforza, lancia le sue cavallerie leggere nel tentativo di rallentare l’attività di logoramento delle cavallerie Ginette napoletane.
Dietro a questi schieramenti si vanno a formare le linee di Cavalleria pesante, pronte a scontrarsi per il dominio del fronte.
I primi due turni sono passati con lo schieramento delle unità, per cercare di conquistare i punti più strategici ci si è trovati con un gran numero di unità in disordine.
Mentre sul fronte Riccardina Costanzo Sforza iniziava gli scontri con le numerose CL Aragonesi, la corsa verso la Molinella portava allo scontro le cavallerie estensi e milanesi.
La sfortuna ai dadi e la forza delle cavallerie milanesi, ben supportate dagli schermagliatori, ha messo in crisi il fronte estense che dopo alcuni turni pur provocando diversi danni alle forze milanesi, perdono il comando e le cavallerie portandosi così sul limite della rotta.
Nel frattempo sul fronte Riccardina il Montefeltro è bloccato dal fitto tiro degli schermagliatori che gli impediscono di passare l’argine, mentre il Colleoni ormai schieratosi a fianco di Costanzo Sforza, lancia le sue cavallerie leggere nel tentativo di rallentare l’attività di logoramento delle cavallerie Ginette napoletane.
Dietro a questi schieramenti si vanno a formare le linee di Cavalleria pesante, pronte a scontrarsi per il dominio del fronte.
Con l’entrata sul fronte Molinella delle forze di Pino Ordelaffi, impegnato in una marcia sul fianco, il milanese è obbligato ad alleggerire la pressione sul Duca d’Este per coprirsi dalle fresche forze forlivesi.
Uno scontro tra Donato dal Conte e Pino Ordelaffi che non si fa attendere, scontro che vede l’ovvia sconfitta delle cavallerie milanesi ormai logorate dai precedenti scontri con i ferraresi.
Il continuo attacco degli alleati permette ai ferraresi di arretrare evitando la rotta per un punto, nel frattempo il milanese subisce pesanti perdite ed è costretto al ritiro, nel turno stesso in cui entra a supporto la fresca cavalleria del San Severino che si schiera dietro le truppe milanesi in rotta.
Sul fronte della Riccardina, il Montefeltro dopo un continuo logoramento da parte dei tiratori di Costanzo Sforza riesce a passare il torrente e minaccia il fronte, mentre l’Aragona ormai logoro a causa della continua pressione dei due eserciti nemici, è costretto a ritirarsi dopo le cariche dirette delle cavallerie del Colleoni e dell’Anguillara.
Come nella reale battaglia vista l’ora tarda i due condottieri si incontrano e decidono di rientrare nelle loro sedi.
La vittoria dello scenario è contesa, gli animi si accendono, iniziano a volare sfide all’ultimo sangue ma è indubbio che la coalizione perde due eserciti su 4 mentre i colleoneschi sono logori ma con tutti e 4 gli eserciti ancora in campo.
La battaglia è vinta dai Colleoneschi ma lo scopo della Coalizione è raggiunto, bloccare le truppe del Capitano Bergamasco e logorarle quanto basta per costringerle a fermarsi, insomma anche il risultato rispecchia le cronache del tempo.
Uno scontro tra Donato dal Conte e Pino Ordelaffi che non si fa attendere, scontro che vede l’ovvia sconfitta delle cavallerie milanesi ormai logorate dai precedenti scontri con i ferraresi.
Il continuo attacco degli alleati permette ai ferraresi di arretrare evitando la rotta per un punto, nel frattempo il milanese subisce pesanti perdite ed è costretto al ritiro, nel turno stesso in cui entra a supporto la fresca cavalleria del San Severino che si schiera dietro le truppe milanesi in rotta.
Sul fronte della Riccardina, il Montefeltro dopo un continuo logoramento da parte dei tiratori di Costanzo Sforza riesce a passare il torrente e minaccia il fronte, mentre l’Aragona ormai logoro a causa della continua pressione dei due eserciti nemici, è costretto a ritirarsi dopo le cariche dirette delle cavallerie del Colleoni e dell’Anguillara.
Come nella reale battaglia vista l’ora tarda i due condottieri si incontrano e decidono di rientrare nelle loro sedi.
La vittoria dello scenario è contesa, gli animi si accendono, iniziano a volare sfide all’ultimo sangue ma è indubbio che la coalizione perde due eserciti su 4 mentre i colleoneschi sono logori ma con tutti e 4 gli eserciti ancora in campo.
La battaglia è vinta dai Colleoneschi ma lo scopo della Coalizione è raggiunto, bloccare le truppe del Capitano Bergamasco e logorarle quanto basta per costringerle a fermarsi, insomma anche il risultato rispecchia le cronache del tempo.