Uno stendardo sforzesco per Sigismondo Malatesta
Due interessanti missive per gli amanti di araldica in particolare di quella sforzesca.
Il contesto storico
Siamo nell’autunno del 1452.
Sigismondo Pandolfo Malatesta al soldo dei fiorentini difende la Toscana da veneziani e aragonesi comandati dal nemico di sempre, Federico da Montefeltro.
Nel contempo Francesco Sforza si trova in Lombardia a combattere sul fronte milanese gli stessi veneziani condotti dal Piccinino.
Per rinsaldare l’unione tra i due condottieri nel nome della comune alleanza contro i veneziani lo Sforza ordina di inviare al Malatesta uno stendardo.
Le missive
Lo Sforza dal campo di Calvisano invia una missiva a Boccaccino degli Alamanni, ambasciatore sforzesco a Firenze, ordinandogli di donare al Malatesta uno stendardo con la divisa ducale ovvero l’ondato e l’impresa delle “muraglie” (morso) in campo rosso.
Boccacino de Alamannis.
Havimo deliberato donare al magnifico signore miser Sigismondo uno standardo facto ala divisa nostra con le moraglie per campo rosso, et soa signoria mandarà lì uno de soi a farlo fare in certe hore et puncti. Però siamo contenti et volimo che, mandando lui el dicto suo messo, li fazi, overo lassi fare, lo suo standardo honorevole et bello a suo modo, pur ch’el se faza nel modo et secondo la divisa dicta de sopra.
Ex castris apud
Calvisanum, die xxi octobris 1452.
Cichus.
A seguito di questa offerta il Malatesta richiede allo Sforza di avere si lo stendardo con la divisa sforzesca delle muraglie, facendo però sostituire nella parte superiore la croce rossa con il simbolo della biscia.
Lo Sforza avverte l’ambasciatore presso Firenze di provvedere alla modifica richiesta.
Boccacino de Allamannis.
El signore meser Sigismundo ne domanda che siamo contenti che nelo stendardo gli fazamo fare, de sopra dali quarti, dove è la croce rossa, gli sia messa la bissa; siché noi siamo contenti che cossì la fazati fare, como è dicto, cioé con li quartieri alla divisa nostra et in lo quarto rosso siano le moraglie et de sopra dove deveva essere la croce rossa, sia la bissa.
Gambare, vi decembris 1452.
Ser Iohannes.
Cichus.
Fonte :
Carteggi e Atti Ducali
Missive Sforzesche
Ringrazio per le annotazioni Antonio Conti studioso di Araldica.
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