Il libro “Sigismondo Pandolfo Malatesta. Oggetti, relazioni e consumi alla corte di un signore del tardo medioevo” di Elisa Tosi Brandi rappresenta un’opera significativa nel campo degli studi storici, offrendo un’analisi approfondita della figura di Sigismondo Pandolfo Malatesta attraverso il prisma degli oggetti che circondavano la sua vita quotidiana e la sua corte. L’autrice, con la sua solida formazione accademica in Storia medievale, presenta un ritratto inedito e dettagliato del signore di Rimini, esplorando come i beni materiali posseduti da Sigismondo riflettano non solo i suoi gusti e le sue ambizioni, ma anche le dinamiche culturali, sociali e politiche del suo tempo.
Il volume si articola attorno a una minuziosa indagine sugli oggetti appartenuti a Sigismondo, molti dei quali sono stati catalogati nell’inventario post mortem redatto nel 1468, poco dopo la sua morte. Questo documento, custodito nell’Archivio di Stato di Rimini, diviene il punto di partenza per un viaggio che attraversa medaglie, libri, tarocchi, tappeti, vesti, gioielli, armi e altri beni, ricostruendo un quadro vivente della cultura materiale della corte malatestiana.
Gli oggetti esaminati nel libro non sono semplicemente descritti nella loro fisicità; Tosi Brandi li utilizza come chiavi interpretative per comprendere meglio la personalità di Sigismondo e il contesto in cui visse. Attraverso questi beni, emerge un uomo dalla natura contraddittoria: da un lato, radicato nella tradizione cavalleresca medievale e nell’estetica gotico-cortese, dall’altro, affascinato dalle novità rinascimentali e dai manufatti provenienti da culture lontane, come quella turca.
L’autrice evidenzia come Sigismondo non fosse solo un collezionista di oggetti d’arte, ma piuttosto un uomo ossessionato dalla ricerca di novità, desideroso di possedere e mostrare quanto di più moderno e raro si potesse trovare. Questo interesse per l’innovazione si manifesta in vari ambiti, dall’adozione dei primi tarocchi commissionati da una corte italiana, alla collezione di tappeti ottomani, fino all’ideazione di una medaglia che combina il ritratto di Sigismondo con l’immagine di Castel Sismondo.
La figura di Sigismondo emerge come quella di un uomo complesso, dotato di una personalità rude e brutale, ma allo stesso tempo raffinato e colto. Tosi Brandi mette in luce le sue contraddizioni: un condottiero medievale che, tuttavia, si dimostra aperto alle influenze esterne e capace di intuire le potenzialità della nuova cultura rinascimentale.
Uno degli aspetti più affascinanti del libro è l’attenzione dedicata alla dimensione quotidiana e intima della corte di Sigismondo. Gli oggetti non sono solo espressioni di lusso e potere, ma anche testimonianze di affetti personali, come il legame con Isotta degli Atti, che trovano riflesso in alcuni dei beni descritti. In questo senso, Tosi Brandi riesce a restituire al lettore un ritratto di Sigismondo non solo come figura storica di rilievo, ma anche come uomo, con le sue passioni, le sue fragilità e le sue ambizioni.
Reperibilità: 5/5
Documentazione: 5/5
l libro si basa su fonti primarie di grande valore, come l’inventario post mortem dei beni di Sigismondo Malatesta redatto nel 1468. Questa fonte documentaria, conservata nell’Archivio di Stato di Rimini, rappresenta un documento cruciale per lo studio della cultura materiale della corte malatestiana e fornisce una base solida e diretta per l’analisi svolta dall’autrice. L’autrice non si limita all’inventario di Castel Sismondo, ma mette in dialogo questa fonte con altre documentazioni e testimonianze coeve, tra cui fonti iconografiche, testuali e materiali. Questo approccio interdisciplinare arricchisce la comprensione del contesto storico e culturale e dimostra un uso accurato e critico delle fonti storiche.
Lettura: 5/5
Anche se il libro è basato su una solida ricerca accademica, il linguaggio utilizzato da Tosi Brandi è chiaro e ben strutturato, rendendo il testo accessibile anche a lettori non specialisti. L’autrice riesce a bilanciare rigore scientifico e narrazione, mantenendo alta l’attenzione del lettore senza appesantire la lettura con un eccesso di tecnicismi.
Perché l’ho comprato:
Perché il libro offre un nuovo approccio allo studio della figura di Sigismondo Pandolfo Malatesta, della sua corte e del suo tempo. L’autrice usa gli oggetti materiali come lente per capire la cultura, le relazioni e le abitudini di consumo della corte riminese nel Quattrocento, un metodo che va oltre la tradizionale biografia storica.
A mio parere …
Il volume è un vero tesoro per chi è interessato alla ricostruzione storica, alla storia dell’arte e alla cultura materiale. Il libro di Elisa Tosi Brandi offre un contributo prezioso alla storiografia sul tardo medioevo italiano, utilizzando un approccio innovativo che mette al centro della narrazione gli oggetti materiali come strumenti per comprendere meglio le dinamiche storiche, sociali e culturali di un’epoca di transizione. Attraverso questo studio, Sigismondo Pandolfo Malatesta emerge non solo come un signore potente e ambizioso, ma anche come un uomo complesso, capace di muoversi tra tradizione e innovazione, lasciando un’impronta indelebile nella storia del suo tempo.
In sintesi, vi consiglio l’acquisto di questo libro se siete interessati a un’esplorazione approfondita e originale della vita di Sigismondo Pandolfo Malatesta e della cultura del tardo medioevo, attraverso una narrazione che intreccia storia, arte, e quotidianità in modo avvincente.
Sigismondo Pandolfo Malatesta
Oggetti, relazioni e consumi alla corte di un signore del tardo medioevo
Di Elisa Tosi Brandi
Pubblicazione:22 dicembre 2020
Editore: Jouvence
n.54 Serie Historica
Numero di pagine:322
INDICE
INTRODUZIONE
I RITRATTO DI UN PRINCIPE
- Tramonto di una signoria
- Le insegne del cavaliere
- La mezzaluna di Sigismondo
- “Con singulare honore, con gran fama et con meravigliosa et perpetua gloria”
- Vesti e armi alla divisa malatestiana
- Cavaliere del Sacro Romano Impero e Generale della Chiesa
II Isotta: l’altra faccia della Medaglia
- Isotta – ultimo atto
- Sulle tracce di Isotta
- Per Isotta: il Liber Isottaeus
- Isotta e Sigismondo
- Affari di donne
- Insegnamenti
- Isotta e la sua immagine
III GIUSTI E CONSUMI DELLA CORTE MALATESTIANA
- Giusto cortese
- Pratiche culturali e consumi
2.1 Arredi e Rituali
2.2 “Cacciare et ucellare per dar loco a le bizarie et melanconie”
2.3 Il Ludus Triumphorum o dei Tarocchi
2.4 Storie dei Paladini e immaginario di fine Medioevo
2.5 Souvenir d’Oriente - Vecchi e nuovi modelli di consumo
IV I TESORI DEI MALATESTA
- Il gusto del lusso
- I gioielli
- Il guardaroba di Sigismondo
- Le ultime vesti e il loro enigma
V L’INVENTARIO DI CASTEL SISMONDO, 13 OTTOBRE 1468
- Castel Sismondo
- Nelle stanze del Castello
- Premessa dell’edizione del documento
- Le cose di Sigismondo: edizione critica dell’inventario del 13 ottobre 1468
CONCLUSIONI
GLOSSARIO
SEZIONE ICONOGRAFICA
BIBLIOGRAFIA GENERALE