Shutsujin-shiki: rituale di lealtà tra samurai prima della battaglia
Nell’antico Giappone, il rituale dello Shutsujin-shiki svolgeva un ruolo di grande rilievo nella vita dei samurai. Questo solenne cerimoniale, che si svolgeva prima di affrontare il campo di battaglia, rappresentava un momento cruciale in cui la fedeltà e l’unità tra i guerrieri erano confermate e rafforzate.
Il termine “samurai” deriva dal verbo “saburau“, una parola del giapponese antico che oggi non viene più utilizzata. Questa parola aveva il significato di “servire” o “trovarsi accanto”. La filosofia dei samurai era intrisa dell’idea di essere servitori dedicati al proprio signore, alla propria famiglia e agli ideali che rappresentavano. La fedeltà era uno dei principi fondamentali che permeavano la loro esistenza.
Nel celebre Hagakure, un’opera di inestimabile valore nella tradizione giapponese composta da brevi aforismi, si trovano preziose istruzioni sui principi che guidavano la vita dei guerrieri.
Uno di questi aforismi ci ricorda che “Si dice che la fedeltà sia importante nel patto tra il daimyo e colui che lo serve e, sebbene essa possa sembrare irraggiungibile, sta proprio davanti ai nostri occhi. Se ci impegneremo una volta nel perseguirla, proprio in quell’istante diventeremo servitori perfetti”.
La fedeltà era considerata una virtù supremamente importante per i samurai. Essi si impegnavano a essere leali e devoti al loro signore, seguendo i suoi comandi senza esitazione. Questo senso di fedeltà si estendeva anche alle proprie famiglie, alle tradizioni e ai valori che rappresentavano.
Il rituale dello Shutsujin-shiki aveva principalmente lo scopo di confermare le alleanze tra i signori feudali (Daimyo) e rappresentava un momento cruciale in cui venivano riaffermati i legami di fedeltà e si dimostrava l’unità tra le diverse casate.
Durante questo rituale i signori delle diverse famiglie si riunivano per rendere omaggio al signore della casata più potente che assumeva il ruolo di comandante, sottomettendosi volontariamente al suo comando insieme ai propri uomini. Uno dopo l’altro, i signori feudali si avvicinavano al comandante, inginocchiandosi con rispetto, per annunciare il proprio nome, titolo e il numero di soldati che fornivano per la causa comune.
Dopo che i signori feudali avevano espresso verbalmente il loro impegno e la loro fedeltà, le stesse informazioni venivano trascritte. I documenti quindi venivano consegnati al comandante, questi li esaminava attentamente e, a conferma della lealtà dei signori feudali, apponeva la sua firma su di essi. Questo gesto suggellava in maniera ufficiale l’impegno preso dai signori feudali consolidando il loro status come alleati affidabili e fedeli.
A conclusione di questa iniziale fase cerimoniale, venivano presentati al comandante pezzi di molluschi, castagne e alghe essiccate, accompagnati da tre tazze di sake. Questo gesto simbolico rappresentava un’offerta di gratitudine e rispetto nei confronti del comandante, sottolineando l’importanza della sua leadership e il riconoscimento del suo ruolo centrale all’interno del gruppo dei samurai.
Il comandante quindi, dopo aver pronunciato parole di incitamento e motivazione, si ergeva in piedi, alzando al cielo la sua spada., dando il via ad un coro di potenti grida. Un coro collettivo che risonava nell’aria, creando un’atmosfera di fervore e determinazione, esaltando emotivamente i samurai che si preparavano a intraprendere l’imminente battaglia.
La cerimonia del Shutsujin-shiki si svolgeva con solennità e rigore. Era un’occasione per i samurai di dimostrare il loro autocontrollo e la loro compostezza, nonostante l’incertezza e la reale possibilità di non fare ritorno dalla battaglia. Era anche un’ultima opportunità per mostrare solidarietà e rispetto reciproco tra gli uomini che si apprestavano a condividere il pericolo e l’onore della guerra.
Il Shutsujin-shiki rappresentava un importante momento nella cultura dei samurai, sottolineando il valore della lealtà, dell’unità e della disciplina.
Questa cerimonia, con la sua ritualità e il suo significato simbolico, ha lasciato un’impronta duratura nella storia del Giappone feudale, testimoniando l’etica e i valori fondamentali che caratterizzavano i guerrieri samurai.
Testo e ricerca storica a cura di Eugenio Larosa
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