Ludovico Maria Sforza Recensione Libro
Premetto che ritengo i testi della dr.ssa Maria Nadia Covini, docente di Storia Medievale all’Università degli Studi di Milano, fondamentali per la conoscenza della vita nel ducato sforzesco. Il suo testo sull’organizzazione militare sforzesca è ritenuto fondamentale all’interno dell’associazione a cui appartengo per chiunque voglia approcciarsi alla nostra idea di ricostruzione storica (maggiori informazioni https://www.famaleonis.com/).
Maria Nadia Covini ci guida in un affascinante viaggio nel Rinascimento italiano, esplorando la vita e le opere di Ludovico Maria Sforza, noto come “il Moro”. Questo libro ci offre una biografia dettagliata del duca di Milano, basata su una rigorosa ricerca storica e fonti di prima mano. Covini delinea la complessa personalità di Ludovico, il suo acume politico e la sua passione per l’arte e la cultura, che hanno lasciato un’impronta indelebile nella storia milanese. Il volume non solo celebra i successi politici di Ludovico, ma evidenzia anche le sue difficoltà, come il conflitto con il fratello e le tensioni con altre potenze italiane. La narrazione di Covini è arricchita da una chiara descrizione dei contributi culturali di Ludovico, rendendo giustizia alla sua eredità come mecenate delle arti e delle scienze.
Reperibilità: 5/5
Documentazione: 4/5
La documentazione presente a supporto dell’opera è adeguata, anche se mi aspettavo il livello di cura tipico dei lavori di Covini. Tuttavia, questo può essere attribuito all’approccio divulgativo del libro, mirato a una facile comprensione per un pubblico più ampio.
Lettura: 4/5
La biografia si distingue per la sua struttura cronologica e per l’approfondimento delle politiche economiche e culturali del ducato. Ogni capitolo offre uno sguardo approfondito sugli eventi che hanno plasmato la vita del Moro. L’autrice adotta uno stile di scrittura chiaro e accessibile, adatto sia agli studiosi sia ai lettori interessati alla storia del Rinascimento. Il linguaggio è preciso e ben strutturato, facilitando la comprensione di eventi complessi e personaggi storici intricati.
Perché l’ho acquistato
Non ho mai apprezzato la figura di Ludovico Maria Sforza, detto il “Moro”, ultimo Duca di Milano. La sua ascesa al potere, benché tipica per l’epoca, fu segnata da intrighi e manipolazioni. Tuttavia, ciò che lo rende particolarmente criticabile è il suo ruolo nel declino della dinastia Sforza, arrivando a rinnegare i successi dei suoi predecessori. Apprezzando la precisione dei lavori di Covini, speravo che quest’opera mi aiutasse a rivalutare il personaggio, attenuando l’antipatia personale che provo nei suoi confronti.
A mio parere
Come spesso accade in biografie di questo genere, la visione dell’autore tende a essere parziale. La narrazione a volte è troppo benevola verso il protagonista, attingendo a fonti documentarie di parte (milanese) e mancando di un occhio critico. Elemento critico messo in luce da Covini riguarda l’approccio di Ludovico alla politica internazionale.
Secondo l’autrice, il grande errore del Moro fu quello di sottovalutare le nuove dinamiche della politica militare europea, rimanendo ancorato a concezioni ormai superate. La sua diplomazia fallimentare, culminata con l’invasione francese del 1499, segnò la fine della sua carriera politica. Alcuni personaggi chiave, che hanno contribuito significativamente alle fortune di Ludovico il Moro, sono trattati con sufficienza. Non si tratta di accuse, ma di annotazioni oggettive su scelte che rispondono comunque alle esigenze narrative dell’opera e alle richieste editoriali di concisione.
Al netto delle mie annotazioni l’opera rimane un contributo essenziale per chiunque voglia approfondire la conoscenza di uno dei protagonisti del Rinascimento italiano. La ricchezza di dettagli e l’analisi critica delle fonti rendono questo volume un contributo prezioso alla comprensione della complessità della figura del Moro e del suo tempo.
Scheda del libro sul sito dell’editore: https://www.salernoeditrice.it/prodotto/ludovico-maria-sforza/
INDICE DEL LIBRO
Introduzione
I. Il giovane Ludovico
1. Il nome di un principe
2. L’istruzione e l’educazione del principino
3. Ludovico rappresenta gli Sforza a Cremona, 1466-1467
4. Tra Galeazzo Maria Sforza e Bianca Maria Visconti
5. All’ombra del fratello duca, 1468-1476
6. Ludovico complice della congiura di Santo Stefano?
II. L’esilio e il ritorno a Milano, 1477-1479
1. Il 1477, un anno complicato: i fratelli Sforza e la reggenza di Bona e del Simonetta
2. L’esilio di Ludovico e di Sforza Maria
3. Il ritorno a Milano
4. Ludovico luogotenente del ducato
III. Una lenta scalata al potere, 1480-1482
1. Ogni giorno una nuova insidia
2. La strategia del ragno. L’emarginazione di Bona reggente
3. Un nuovo nemico, Roberto Sanseverino
4. L’attacco veneziano agli Este e la ribellione dei Rossi di Parma
5. Tra guerre e diplomazia, 1482
IV. Il rafforzamento del ruolo politico, 1483-1486
1. In cerca della pace
2. Le congiure di Bona di Savoia, 1481-1485
3. Prudenti passi verso la conquista del pieno potere: Ludovico, Eustachi, Terzago
4. Ludovico “libera” il duca Gian Galeazzo Maria
V. L’Ottantanove di Ludovico, la pienezza dei poteri
1. La malattia del 1487
2. La liquidazione di Eustachi e Terzago
3. I tentativi ripetuti di Bona di Savoia
4. Un governo « d’eccezione »
5. Una grande macchina: la cancelleria segreta centro di coordinamento del governo ducale
6. Ludovico e Gian Giacomo Trivulzio, rapporti in chiaroscuro
7. Fuori dalla Lombardia: la politica estera, 1487-1489
VI. Ludovico verso il titolo di duca, 1490-1494
1. Gian Galeazzo Maria, il duchetto incapace
2. Cecilia, la bellezza sfolgorante
3. Beatrice, una sposa troppo giovane
4. Isabella, il nemico in casa
5. Ludovico amante, marito e padre
6. La morte di Beatrice e il lutto ostentato
7. 1493, i privilegi imperiali e il titolo ducale
8. Le prime avvisaglie dell’impresa di Carlo VIII
9. La morte del duca, ottobre 1494
10. L’acclamazione: Ludovico duca
VII. L’arrivo dei francesi, le guerre, la perdita del dominio, 1495-1500
1. Ludovico volta le spalle al re di Francia: la lega con Venezia, marzo 1495
2. L’occupazione orleanista di Novara
3. Ludovico e la nobiltà novarese: il furto delle acque
4. Uno sguardo all’economia del ducato di Milano
5. Guerra e diplomazia, 1496-1497
6. La perdita dello stato, il recupero e la fine, luglio 1499-apri-le 1500
VIII. La crisi finanziaria e i cani rapaci
1. Denaro, denaro, denaro
2. La coscienza del principe e le vessazioni fiscali
3. I cani rapaci
4. Ludovico e la nobiltà del ducato, usurpazioni e giustizia deviata
5. Il tesoro
IX. La corte di Ludovico il Moro. Splendore, propaganda, legittimazione
1. Bramante e Leonardo: le novità arrivate da fuori
2. « La mia contrada favorita ». Rinnovamento urbanistico e immagine principesca
3. Letterati cortigiani: Gaspare Ambrogio e il Bellincioni
4. Geni che sfuggono dalla gabbia cortigiana
5. Musica a corte
6. Storiografia sforzesca e politica dell’immagine
7. La corte di Ludovico: esclusiva o pervasiva?
Conclusioni. Ludovico tiranno?