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Dal Trattato “Architettura, ingegneria e arte militare” di Francesco di Giorgio Martini una annotazione su come “caricar bombarde”. “E quando esse bombarde a caricar s’avranno non sia la polvere in el cannone forte calcatale a misura per ogni cento lire…
26 aprile 1478, Domenica prima dell’ascensione, in Duomo, a Firenze si celebra la Santa Messa , Lorenzo e Giuliano de Medici verranno aggrediti dai congiurati, Giuliano perderà la vita mentre Lorenzo miracolosamente si salva. Testimone del fatto che poi…
Il 20 marzo 1466 il nuovo duca Galeazzo Maria Sforza fece il suo solenne ingresso in Milano reduce dal Delfinato entrando per porta ticinese. Tra le varie missive troviamo questa in cui si fa riferimento a un “pazzo” che…
Nella primavera del 1448 Alfonso d’Aragona pose l’assedio a Piombino piccolissimo stato ma di grande importanza strategica per la sua collocazione geografica – sicuro di una conquista facile e rapida. Tuttavia la resistenza dei piombinesi, guidati da Rinaldo Orsini, si…
Federigho duca d’ Urbino , consultando nel 1482 con li oratori del re Ferrando, duca di Milano, et i Fiorentini, el modo di difender Hercole duca di Ferrara da’ Vinitiani , i quali gli preparavano guerra non piccola, dixe :…
Il principe di Taranto, Giovanni Antonio Orsini , cioè quello che fu in guerra col re Ferrando, usava dire: Guardiamoci dal danno, che dalla vergogna champeremo.
Francesco Sforza dice al referendario e al tesoriere di Parma di non dare, come all’opposto aveva precedentemente promesso a Francesco da Tiano e ai suoi fanti, vini, ma si dica che tale divieto proviene dal tesoriere generale che impone non…
Galeazzo Maria Sforza appena succeduto Duca volle dare spettacolo recandosi a Firenze con Bona di Savoja sua moglie. Seco avea i principali suoi feudatari e consiglieri tutti dal libéralissimo duca presentati di panno d’oro e d’argento, li famigli loro oltramodo…
Messer Pandolpho oratore del signore Costanzo Sforza, nel 1485 sopra decto usava dire, che chi vuole reggersi in istato bisogna facci tre cose: lustitia a corte, dovitia in piaza et nodo alla bracha.
Si parlava fra noi della ingratitudine di coloro che sono solleciti a far lavorare gli altri, ma tardi a ricompensarli, e Antonio Lusco, che era assai faceto e cortese, ci disse: «Un uomo amico mio, che ha nome Vincenzo ed…