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PREFAZIONE STORICA
Roberto Malatesta alla morte del padre nell’ottobre 1468 si presenta dal papa con una lettera della vedova del padre e del fratellastro Sallustio che lo pregano di ritornare a Rimini per assumere la difesa della città contro le mire pontificie.
Si offre, invece, di consegnare la città allo stato della Chiesa senza ricorrere alla guerra: chiede solo di potervi rientrare per scacciarne Isotta degli Atti. Paolo II acconsente e gli promette la signoria di Senigallia e di Mondavio in caso di successo della missione: gli sono anche consegnati 1000 fiorini per le spese.
Ma Roberto, entrato a Rimini nel gennaio 1469, si accordò con Isotta e Sallustio per spartirsi il potere e aderì alla lega tra Firenze, Milano e Napoli (che prevedeva la protezione dello Stato riminese), al cui servizio era Federico da Montefeltro (convinto anche lui che fosse necessario impedire un ulteriore rafforzamento del potere centrale nella regione, di cui avrebbe potuto far le spese, prima o poi, il suo stesso Stato).
Nel giugno del 1469 viene assalito da 5000 uomini (2500 cavalli ed altrettanti fanti) che lo stringono d’assedio in Rimini agli ordini di Alessandro Sforza e di Napoleone Orsini inviati dal Pontefice per riprendere possesso di Rimini.
Roberto Malatesta anticipa il nemico esce con pochi uomini dalla Porta di San Giorgio ed attacca all’alba i pontifici che stanno per entrare nella città: tra i pontifici sono uccisi 50 fanti; più numerosi sono i feriti.
Gli avversari allora occupano il borgo di San Giuliano subito a ridosso della cinta murari, Roberto per guadagnare tempo in attesa dei soccorsi si incontra di notte ed in segreto con Alessandro Sforza per trattare la resa.
Dopo un mese di trattative giungono finalmente gli attesi soccorsi, inviati da Milano, da Firenze e da Napoli, che sono condotti dal Montefeltro, le truppe pontificie per non rimanere tra i due nemici si ritira verso Mulazzano lasciando Borgo San Giuliano in fiamme.
A questo punto Roberto Malatesta forte dell’alleato cerca di dar battaglia ai pontifici ma il Montefeltro gli fa capire che ha le mani legate e che non può attaccare lo Sforza per i vincoli che gli sono stati imposti dalla lega, infatti Gian Galeazzo Sforza pur appoggiando la Lega con le sue truppe ha posto il veto su un diretto attacco allo zio Alessandro comandante delle truppe pontificie.
Il Malatesta assedia allora Mulazzano allo scopo di farsi attaccare e provocare in tal modo la reazione degli alleati.
Alessandro Sforza cade nella trappola, riceve alcuni rinforzi dai veneziani e convinto di poter sbaragliare il nemico assale il Montefeltro. Lo scontro dura dall’alba al tramonto ed è contrassegnato dall’ intervento decisivo del Malatesta che porta la sua offensiva allorché gli avversari danno segni di stanchezza. I pontifici subiscono la cattura di 300 uomini d’arme, tra cui sono da segnalare Virginio Orsini e Gian Francesco da Piagnano. Lo stesso Alessandro Sforza viene ferito alla gola.
Con la vittoria cadono in suo potere Montescudo, Gemmano, Monte Colombo, Albereto, Saludecio, San Clemente, Cerreto, Cerasolo, San Giovanni in Marignano.
La guerra terminerà con la riconsegna dei castelli occupati dal Malatesta che però si vedrà riconosciuta la signoria di Rimini solo nel 1472.
La guerra di Rimini costa al papa quasi mezzo milione di ducati, una cifra che rappresenta circa il doppio delle entrate pontificie di un anno.
LA BATTAGLIA GIOCATA
Abbiamo giocato lo scenario durante SAN MARINO GAME CONVENTION 2019 il regolamento scelto è IMPETUS 2 e la scala è il 15mm.
Abbiamo deciso di giocare la Battaglia con i due schieramenti composti ognuno di 3 comandanti.
La parte pontificia è composta dal Comandante in Capo Alessandro Sforza, dal comando Pontificio guidato da Napoleone Orsini e dal comando veneziano guidato da Pino III Ordelaffi.
Lo schieramento della Lega è formato dal Comandante in Capo Federico da Montefeltro che appoggia i comandi di Roberto Malatesta e dell’Aragona.
Abbiamo giocato su uno scenario 180×240, per ricostruire l’inizio della battaglia abbiamo simulato l’azzardato attacco dello Sforza alle truppe Montefeltrine.
Le truppe pontificie si trovano arretrate a difesa del campo mentre il comando veneziano accorre in soccorso dello Sforza passando da una vallata laterale.
Le truppe del Montefeltro sono schierate e pronte all’assalto, mentre sono in arrivo il grosso delle forze aragonesi, un pò più arretrare le truppe malatestiane.
Da qui si inizia a giocare….
Lo Sforza dovrà resistere agli attacchi fino all’arrivo degli alleati o arretrerà perdendo terreno ma portandosi verso il campo protetto dalle accorrenti ruppe pontificie ?
I Veneziani arriveranno per tempo a sostenere la difesa dello Sforza o preferiranno attraversare la collina e bloccare le accorrenti truppe aragonesi ?
Il Montefeltro riuscirà a sbaragliare le truppe dello Sforza prima dell’arrivo dei rinforzi ?
Gli aragonesi appoggeranno l’attacco del Montefeltro o si sganceranno per attaccare le accorrenti cavallerie veneziane ?
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