La battaglia della Molinella (o della Riccardina) è l’epilogo di una serie di atti militari compiuti da Bartolomeo Colleoni per appoggiare la fazione avversa ai Medici esiliata da Firenze.
Le forze in campo
Sotto i vessilli di Bartolomeo si unirono Ercole Estense, fratello del Duca Borso, Alessandro Sforza signore di Pesaro, Pino degli Ordelaffi signore di Forlì, i signori di Carpi e Galeotto Pico della Mirandola.
La Repubblica Fiorentina venuta a conoscenza dei movimenti del Colleoni chiese aiuto a Duca di Milano, al Re di Napoli e al Bentivoglio signore di Bologna, prendendo come capitano generale il Duca Federico da Montefeltro.
Il preludio
Nel frattempo il Colleoni occupa i castelli di Bubano e di Bagnara di Romagna ai danni di Taddeo Manfredi; libera Mordano dall’assedio postovi dalle milizie sforzesche.
Si accampa sotto Imola: respinto dai difensori, si rafforza tra Faenza, Cotignola e Castel Bolognese. Punta verso Solarolo, Faenza, Castrocaro Terme per l’avvicinarsi delle truppe ducali e di quelle di Federico da Montefeltro.
Ne segue una serie di marce e di scaramucce, si allontana da Castel Guelfo di Bologna ed avanza sino a Dovadola per trasferirsi in Toscana.
Arriva a Cantalupo Selice e depreda il contado di Medicina; si porta a Mezzolara dove si accampa con il grosso delle truppe.
La Battaglia
Il 25 luglio del 1467 Alessandro Sforza attraversa il torrente Idice tentando di accamparsi alla Molinella , il Duca di Urbino approfitta di questo per iniziare la battaglia, questi movimenti danno il via allo spostamento di tutte le unità iniziando così la battaglia che durerà fino a notte.
Le cronache , come è ovvio che sia, sono piuttosto contrastanti nella cronaca della battaglia e nel suo esito.
Combattono dal lato del Colleoni 7000 cavalli e 6000 fanti e, dalla parte degli avversari, altrettanti cavalli e 3500 fanti, il Colleoni utilizza un gran numero di artiglierie, per lo più spingarde, lo scontro dura otto ore.
In un primo momento il Colleoni si trova a mal partito circondato dai nemici, ma grazie all’intervento della cavalleria di Ercole d’Este si evita la sconfitta.
La battaglia ha termine sul far della notte quando il Colleoni ed il Montefeltro si incontrano e decidono di terminare lo scontro.
L’esito dello scontro è molto incerto, anche se ai cronisti di parte fiorentina pare favorevole ai suoi avversari. I morti sono moltissimi e le stime variano dai 600 ai 1400 cavalli e 500 fanti; fra i veneziani sono feriti più o meno gravemente Ercole d’Este, Marco Pio, Deifobo dell’Anguillara, Costanzo Sforza, Silvestro da Lucino e Giovan Francesco della Mirandola.
Documentazione :
Ghirardacci, Cronaca anno 1467
Ludovico Antonio Muratori, “Annali d’Italia” Vol.13 pag 525 526 527
Simondo Sismondi, “Storia delle repubbliche italiane dei secoli di mezzo” Vol. 10 pag 333 e seguenti